USA – Obama in vacanza gioca a golf in Massachussets (23.08.10)


USA – Obama in vacanza gioca a golf in Massachussets (23.08.10)

Berlusconi dà ultimatum a finiani e richiama i suoi “alle armi”


ROMA. In un nuovo messaggio audio sul sito dei “Promotori della Libertà”, Silvio Berlusconi rinnova  il suo ultimatum ai parlamentari finiani ed invita i suoi a tenersi pronti anche a nuove elezioni, che potrebbero tenersi entro dicembre.

“GRUPPI FININI PARADOSSALI”. Il premier spiega innanzitutto che la creazione di un gruppo autonomo in Parlamento, quello dei finiani di “Futuro e Libertà per l’Italia” è “una iniziativa paradossale se si considera che sono stati tutti eletti sotto il simbolo del Popolo della libertà con la scritta ‘Berlusconi presidente'”. Alla luce delle tensioni delle ultime settimane, il leader del Pdl dichiara la necessità di “verificare la coesione e la tenuta della maggioranza che sostiene il nostro governo prima di poter procedere al varo di provvedimenti, che sono provvedimenti molto importanti di realizzazione del programma”. “Questa verifica – spiega ancora il Cavaliere – sarà centrata su 5 grandi riforme – la giustizia, il federalismo fiscale, la riforma tributaria, il Sud e la sicurezza – che sono le riforme necessarie per ammodernare il nostro Paese e per cancellare ritardi sempre più inaccettabili che colpiscono dei settori nevralgici della nostra vita di tutti i giorni, della nostra vita economica e sociale”.

“NON CI FAREMO LOGORARE”. “E’ ovvio che qualora la coesione venisse meno anche su uno solo di questi 5 punti, che sono parte integrante del programma di governo – conferma il presidente del Consiglio – non accetteremmo mai di farci logorare in un tirare a campare in discussioni continuative che erano tipiche di molti governi della prima repubblica, così come rifiuteremmo anche la prospettiva di dover negoziare al ribasso, direi, quell’azione riformatrice su cui noi ci siamo impegnati e su cui vogliamo essere assolutamente coerenti, mentre altri pensano di farne oggetto di un mercato politico che per noi è avvilente ed hanno l’obiettivo fin troppo scoperto di ribaltare il risultato del voto popolare”.

NO A GOVERNI TECNICI E POSSIBILE RITORNO AL VOTO. Berlusconi rifiuta l’ipotesi di eventuali governi tecnici. “Sarebbe un atto fortemente antidemocratico, addirittura offensivo della sovranità popolare, partecipare a dei nuovi giochi di palazzo per tentare di cambiare, di sovvertire il risultato elettorale e portare al governo chi le elezioni invece le ha perse. Noi siamo per il rispetto totale, per il rispetto assoluto della sovranità popolare. Quindi, se il governo eletto dal popolo non avesse più dietro di sé una maggioranza coesa e compatta, che gli consentisse di realizzare quello che il governo stesso ha promesso ai suoi elettori durante la campagna elettorale, la strada maestra non può essere che quella di ritornare davanti al giudizio del popolo che è sovrano. Chi dice il contrario, invocando magari dei formalismi costituzionali sa bene, benissimo, di dire una falsità”.

NO DI BOSSI A CASINI. Più tardi, conversando con i giornalisti per le vie di Arona, Berlusconi ha commentato anche il duro stop imposto dal leader della Lega Umberto Bossi a un eventuale rientro dell’Udc di Pier Ferdinando Casini nella maggioranza (eventualità comunque rigettata dallo stesso leader dello scudocrociato). “Importante è che l’Italia abbia un governo e che il Paese sia governato. – ha affermato il premier – Il resto ha poca importanza”.

“PER FINI NON HO NESSUN MESSAGGIO”. E a proposito di Fini, il capo del governo ha detto di non avere “nessun messaggio da lanciare” al presidente della Camera.

Berlusconi – Prepariamoci alle elezioni (22.08.10)


Berlusconi – Prepariamoci alle elezioni (22.08.10)

Bossi – Al voto, anche con la fiducia (22.08.10)


Bossi – Al voto, anche con la fiducia (22.08.10)

Gasparri: “Il processo breve è una priorità”


ROMA. Il processo breve è una priorità del programma di governo e non è da escludere ancora l’ipotesi del voto anticipato.

Sono alcuni dei punti chiave emersi dal nuovo vertice del Pdl a Palazzo Grazioli, convocato per affrontare il tema dell’organizzazione dei club e dei circoli del partito.

“Il processo breve è una nostra priorità, è già stato approvato dal Senato ed è un punto del nostro programma” ha detto il capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, uscendo dalla residenza romana del premier Silvio Berlusconi. “Sono convinto – ha aggiunto – che ci sarà un’ampia maggioranza sul documento programmatico approvato nel vertice di ieri. Se c’è qualcuno che volesse derogare a questo fatto, l’unica alternativa è il voto”.

Il presidente dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto, alla fine del vertice, è intervenuto sulla reazione al programma in cinque punti del capogruppo di Futuro e Libertà, Italo Bocchino, per il quale “non c’è nessuna novita” nei punti proposti da Berlusconi poiché si tratta di punti del programma del Pdl “che voteremo”, mentre i finiani si limitano a un “vedremo” sul processo breve. “Non mi sembra che sia il momento dei furbi – dice Cicchitto – ma è il momento delle persone serie. Noi abbiamo presentato un documento in cinque punti che riguarda i problemi della  società italiana fra i quali c’è anche l’uso politico della  giustizia. Non si può dire che siamo d’accordo su alcune cose e poi  non impegnarsi sull’uso politico della giustizia. Le cose devono  essere chiare, noi siamo stati chiari, devono essere chiari anche gli  altri. Ci vuole serietà e non furbizia. C’è una riforma globale della giustizia all’interno della quale c’è anche il processo breve”. A proposito dell’incontro conclusosi a Palazza Grazioli Cicchitto ha spiegato che è servito anche in vista di un eventuale voto: “Per prepararsi a una presenza sul territorio nella quale ci dobbiamo misurare con la concorrenza della Lega e con operazioni di contestazione che abbiamo da questa roba, da questa nuova aggregazione di Futuro e libertà. Il Pdl, quindi, va rilanciato sul territorio in modo capillare”.

Berlusconi non tratta con Fini sui 5 punti: “Prendere o lasciare”


ROMA. “Prendere o lasciare”. Sarebbe questa la posizione del premier Silvio Berlusconi nei confronti dei finiani rispetto al documento di cinque punti presentato dopo il vertice del Pdl a Palazzo Grazioli.

Gli esponenti di Futuro e Libertà hanno ritenuto i cinque punti in gran parte relativi al programma di governo e sui quali, pertanto, possono votare a favore. Mentre si sono limitati ad un “vedremo” sul capitolo riguardante il processo breve. Da qui, secondo quanto riferito dai partecipanti al secondo vertice di sabato mattina, l’aut aut di Berlusconi:  “Non accetteremo un voto sul 95% della mozione che conterrà i cinque punti programmatici”, ha detto il premier, “non intendiamo trattare sul 5% relativo alla giustizia”.

E, in vista della festa a Mirabello organizzata dai finiani per il 5 settembre, il Cavaliere avverte: “Se Fini a Mirabello annuncerà di voler fondare un partito tradirà gli elettori. Ma non credo che si dimetterà da presidente della Camera“.

Intanto, Berlusconi ha in mente una “mobilitazione generale” per rilanciare il Pdl sul territorio dopo la contestazione dei finiani. A prescindere dall’esito della verifica parlamentare di settembre, infatti, il premier avvierà un’operazione che sa tanto di prologo della campagna elettorale. A tal proposito, un ruolo di primo piano nell’allestimento della mobilitazione l’avranno il coordinatore Denis Verdini, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti, i capigruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto e al Senato Maurizio Gasparri, con Gianni AlemannoMarcello Dell’Utri, il ministro del Turismo Michela Vittoria BrambillaDaniela Santanché nei panni degli “esecutori” delle linee guida del partito.

Cicchitto – Avvertimento ai finiani ”Niente furbizie” (21.08.10)


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Gelmini – Non c’è spazio per un governo tecnico (21.08.10)


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Berlusconi – Sulle intercettazioni ci ritorneremo (21.08.10)


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Berlusconi – Non dobbiamo conquistare nessuno (21.08.10)


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