De Magistris – Il Lavoro è un Bene Comune (28.01.11)


De Magistris – Il Lavoro è un Bene Comune. Oggi sciopera la Fiom. Sciopera a difesa dei lavoratori e delle lavoratrici, non solo dunque dei metalmeccanici e delle metalmeccaniche. Dall’esito della vicenda Fiat, infatti, non dipende esclusivamente il destino delle tute blu, ma quello di tutti i lavoratori italiani. Pomigliano e Mirafiori — con i loro referendum ricatto, fondati sulla finta scelta se lavorare da schiavi oppure essere disoccupati- hanno significato l’avvio di una “nuova” epoca sul piano delle relazioni industriali e del sistema sociale, del lavoro e quindi della democrazia che su esso si fonda. Un’epoca tutt’altro che “nuova” poichè consiste, in verità, nella regressione all’Ottocento padronale, azzerando decenni di lotte rivoluzionarie compiute dal mondo del lavoro e dal sindacato per arrivare al riconoscimento dei diritti e della dignità del lavoratore. Alibi brandito: la concorrenza spietata di Cina, Polonia, Serbia e, naturalmente, la crisi economica. Come se rendendo schiavi anche i nostri lavoratori l’economia potesse riprendere a girare con qualche forma di respiro a lungo termine. Portatori insani di questa contro-rivoluzione dell’occupazione, che minaccia la stessa democrazia, sono stati la Confindustria, Marchionne (e il modello di imprenditoria che esso rappresenta), i sindacati che hanno smarrito se stessi e, ovviamente, il governo liberista e autoritario dei Sacconi, Tremonti, Brunetta etc. Il caso Fiat, il piano Fabbrica Italia, la crisi degli stabilimenti di Pomigliano e Mirafiori hanno funzionato da grimaldello per arrivare a realizzare il piano “ottocentesco” confezionato da esecutivo e Confindustria. Questo piano prevede: la messa in discussione del Contratto nazionale, dello Statuto e dei diritti che essi garantiscono (sciopero, malattia, orario, democrazia interna), per rendere il lavoratore solo di fronte all’azienda, costretto a trattare il suo inquadramento professionale e i suoi diritti in modo singolo, cioè da una posizione di autonoma debolezza nei confronti del datore di impiego (si chiama contratto locale e aziendale). Muore così la contrattazione sindacale e il senso del sindacato stesso. In questo piano reazionario e autoritario, l’obiettivo è quello, tra gli altri, di emarginare il sindacato indipendente come riferimento della concertazione collettiva, imponendo quello tipico del modello bilaterale che gestisce assunzioni e formazioni, cessando di proteggere il salario, i diritti, la qualità del lavoro. La rappresentanza ridotta ad un ruolo burocratico di mera ratifica dei desiderata dell’impresa, senza conflitto, senza braccio di ferro, senza confronto. Tanto da arrivare, con i referendum dei due stabilimenti, all’esclusione di quel sindacato che non firma gli accordi, tanto da arrivare a tener fuori dai cancelli della Fiat la stessa Fiom, perché disconosce l’intesa e il referendum, bollandoli come non costituzionali e anti sindacali. Non si possono sottoscrivere accordi regressivi per i lavoratori, non si può chiedere a nessuno di rinunciare a diritti fondamentali, dunque indisponibili, come lo sciopero o la malattia (oggetto dell’intesa a perdere per le tute blu Fiat). Rispetto a questo golpe contro tutti i lavoratori (perché il modello sarà presto esteso), qualcuno ha scelto di non piegarsi. A Pomigliano e a Mirafiori, moltissimi dipendenti hanno detto no, mentre altri hanno acconsentito sotto scacco del ricatto, temendo di restare senza impiego. Tutti da rispettare e da comprendere, perché nessun essere umano a cuor leggero autocertifica la propria futura schiavitù. Soprattutto: tutti da difendere. Per questo oggi la Fiom convoca in piazza non solo i lavoratori Fiat, ma la società civile, le associazioni, i movimenti, i partiti politici del centrosinistra. Perché la sfida più grande, che riguarda l’intero tessuto sociale, è quella di proteggere la democrazia adesso minacciata dal governo e dalla Confindustria, perché la sfida più grande è proporre un altro modello di sviluppo sostenibile, in cui i lavoratori non siano sacrificati in cambio del lavoro costretti a rinunciare ai propri diritti. E’ una battaglia di noi tutti.

Luigi de Magistris (28.01.11)

Gelmini – Maturità 2011 – Le materie della seconda prova (31.01.11)


Gelmini – Maturità 2011 – Le materie della seconda prova (31.01.11)

Catanzaro – Operazione antiterrorismo ‘Hanein’ (31.01.11)


Catanzaro – Operazione antiterrorismo ‘Hanein’. La DIGOS della Questura di Catanzaro e la Polizia Postale e delle comunicazioni hanno individuato e bloccato una cellula estremisti di origine marocchina appartenenti alle comunità islamiche del catanzarese e del lametino. Le persone individuate di cui tre già in carcere, sono responsabili, in concorso con altri, nell’organizzazione di attività di addestramento ad attività di terrorismo. (31.01.11)

Padova – Scoperta bisca clandestina (31.01.11)


Padova – Scoperta bisca clandestina. Gli agenti della Polizia di Padova, hanno scoperto, in un circolo privato della citta’, un’area adibita a bisca clandestina. Nell’ambito dell’ordinaria attivita’ di controllo del territorio, gli uomini della Squadra Mobile erano infatti venuti a conoscenza dell’attivita’ illecita esercitata nel circolo. E’ stata cosi’ avviata un’indagine sul club “Quirinetta”. Nel corso dell’intervento gli investigatori, che si erano mescolati ai giocatori del circolo, hanno constatato la presenza di una stanza, separata dal resto del locale, dislocata sul retro, nella quale erano stati installati apparecchi riproducenti il gioco del poker, nonche’ di un’ulteriore sala, adiacente a questa, nella quale veniva cambiato denaro contante con fiches da utilizzare sul tavolo da gioco dove, proprio in quel momento, si trovavano alcune persone intente a giocare a poker. Gli avventori del circolo sono stati tutti identificati; il presidente e il legale rappresentante, entrambi italiani, nonche’ i gestori di fatto, cittadini cinesi con precedenti specifici, sono stati indagati in stato di liberta’ mentre il circolo e’ stato sequestrato. (31.01.11)
(Adnkronos)

Todi (PG) – Casini alla Prima Assemblea Terzo Polo (29.01.11)


Todi (PG) – Casini alla Prima Assemblea Terzo Polo (29.01.11)

Tunisia – Il rientro di Rashid Ghannouchi (30.01.11)


Tunisia – Il rientro di Rashid Ghannouchi (30.01.11)

Egitto – L’ex capo all’Aiea Mohammed El Baradei (30.01.11)


Egitto – L’ex capo all’Aiea Mohammed El Baradei (30.01.11)

Egitto – Gli scontri di Alessandria (30.01.11)


Egitto – Gli scontri di Alessandria (30.01.11)

Qualiano (NA) – Due rapinatori uccisi (29.01.11)


Qualiano (NA) – Due rapinatori uccisi. ;Due rapinatori, uno di 24 anni, l’altro di 16,

Egitto – Gli scontri del Cairo (29.01.11)


Egitto – Gli scontri del Cairo. Nuovi scontri in Egitto e altri morti nel giorno in cui il governo si è dimesso. Il Paese è ormai sull’orlo della guerra civile e l’esercito promette pugno di ferro”. Dopo Il Cairo anche ad Alessandria i manifestanti sono scesi in piazza e in molte altre città si spara e ci sono vittime. La tv satellitare araba al Jazeera sostiene che il suo corrispondente ha visto sabato più di 20 cadaveri di manifestanti ad Alessandria, mentre fonti ospedaliere riferiscono che 30 cadaveri, tra cui quelli di due bambini di 4 e 7 anni, sono stati portati ieri all’ospedale El Damardash del Cairo in seguito ai disordini di ieri. Secondo al Jazeera sono circa 100, di cui 5 nelle ultime ore. Le forze armate hanno “invitato i cittadini ad evitare assembramenti e a rispettare il coprifuoco”. L’esercito ha ricevuto l’ordine di usare il pugno di ferro. ;
ALESSANDRIA. Nuove manifestazioni sono in atto in tutto il Paese anche sabato contro il presidente Hosni Mubarak, tra cui quella di Alessandria, dove alcune centinaia di persone si sono riunite davanti alla moschea al-Ibrahim, dove già ieri era partito un primo corteo contro il governo. Un migliaio di manifestanti ha dato l’assalto al ministero degli Interni e la polizia ha aperto il fuoco: ci sarebbero tre morti. È quanto riporta la televisione satellitare Al Jazira. La folla ha tentato di espugnare anche il Dipartimento di pubblica sicurezza del Cairo. Uditi spari anche nei pressi della Zecca della Banca centrale d’Egitto. (29.01.11) ….
….. segue: http://www.pupia.tv/mondo/cronaca/3889/egitto-guerra-civile-100-morti-via-mubarak-continuera-intifada.html